Lunedì 28 gennaio 2008 a Rivarolo Canavese si è svolta la cerimonia funebre del musico Marino Mettifogo. Di fronte alla chiesa di San Giacomo si sono ritrovati 55 musici per salutare con le loro note l’amico Marino. Di fronte alla banda musicale hanno sfilato con il lutto i labari dell’Associazione Filarmonica Castellamonte, della Filarmonica di Lugnacco e della Filarmonica di Rivarolo Canavese. Tanti altri musici e tanti amici del centro anziani di Rivarolo hanno accompagnato i parenti fino al cimitero di Rivarolo dove la salma è stata tumulata. In molti ricorderanno Marino Mettifogo per il grande impegno profuso nell’amministrazione della Filarmonica di Castellamonte, per la sua disponibilità in occasione di sfilate e concerti, ma soprattutto per la coinvolgente allegria che ha sempre dispensato in ogni giorno della sua vita.
Mai triste, mai arrabbiato, sempre puntuale, sempre disponibile, sempre entusiasta, sempre aggiornato. Quasi settant’ anni e prontissimo a rispondere via internet, con estrema cortesia, alle tante mail che gli mandavamo per informarlo sulle attività della filarmonica. Mi ha inviato l’ultima mail domenica 13 gennaio per ringraziare i tanti musici che il giorno precedente avevano partecipato in divisa al funerale della sua mamma. Lo ricordo come amministratore della filarmonica, quando scriveva sulla sua agenda per non dimenticare i punti all’ordine del giorno, quando organizzava annualmente la lotteria di Santa Cecilia, quando ci ricordava che in dispensa o in cantina qualcosa iniziava a scarseggiare, quando arrivava per primo in piazza a montare il palco dei concerti. Non posso dimenticarlo come musico, sempre attento e meticoloso nell’indossare la divisa della banda, disponibile anche a vestirsi da messicano o da diavoletto per il carnevale. Alla fine dei servizi, a volte stanco per il peso della gran cassa, gli bastavano pochi minuti di riposo per essere subito pronto a sorridere e a ricominciare. A Praga, ad Asti, al Sestriere, a Riva del Garda: sempre presente… e quanta allegria ogni volta! E quanta passione per la musica: anche al figlio Emiliano ha fatto amare quest’arte accompagnandolo alle lezioni di pianoforte tenute dall’indimenticato Maestro Mario Nubola e con grande orgoglio lo ha visto conseguire il diploma in conservatorio. Ma il suo ricordo, per noi che quella sera eravamo lì con lui a Torino, sarà per sempre legato alla tragedia del Rigoletto. Quando a giugno avevamo stipulato la convenzione con il Teatro Regio e avevamo proposto di assistere ad un’opera lirica era stato il primo ad iscriversi e a portare i soldi del biglietto. Ma mercoledì sera, il posto numero 47 fila 24 è rimasto vuoto ….. e quando si è chiuso il sipario sul disperato Rigoletto abbiamo visto davanti ai nostri occhi il volto di un amico che ci ha detto addio. Ciao Marino.